Il legno è una delle più antiche materie prime impiegate dall’uomo in edilizia. Le strutture di legno correttamente progettate e realizzate hanno una durabilità eccezionale, testimoniata da moltissimi esempi: i templi Giapponesi in piedi da circa 3.000 anni, le chiese Scandinave di oltre 1.500 anni, l’architettura vernacolare Greca ed Anatolica dalle notevoli doti di resistenza al sisma. Dopo il terremoto del 1755 a Lisbona (probabilmente il più forte mai registrato), l’intero centro cittadino, circa 800 edifici, è stato ricostruito prendendo a modello le uniche strutture che avevano resistito alle scosse: quelle a base di legno, leggere e dissipative. Ed oggi, nella conversione di questi eleganti immobili in uffici ed alberghi, le strutture di legno vengono mantenute, senza particolari necessità di consolidamento. Nelle foto seguenti (di Helena Cruz, www.lnec.pt) l’Hotel do Bairro Alto in corso di restauro (progettista Ing. João Appleton, A2P Consult).
Anche in Italia, dove l’impiego della pietra e del laterizio è una tradizione consolidata per le chiusure verticali, le strutture di legno sono utilizzate da sempre per tetti e solai. In ogni città non mancano certo gli esempi di chiese e palazzi dove, con una corretta manutenzione, le strutture di legno messe in opera nel Medio Evo sono tuttora in buono stato, anche senza aver ricevuto trattamenti preservanti [1]. Di conseguenza la loro conservazione è facile, rapida ed economicamente conveniente.
La carpenteria tradizionale si dimostra ancora eccezionale per eleganza ed efficienza. E le attuali tecnologie di trasformazione consentono di impiegare il legno a fini strutturali in piena sicurezza, con scarti minimi, senza limitazioni dimensionali e con una buona uniformità qualitativa e prestazionale [2]. Occorre quindi ricordare che il legno è un materiale fondamentale per il 21° secolo, per la sua storia applicativa ma anche per la sua natura – unica tra i materiali per edilizia - di composito rinnovabile ad alte prestazioni. Per approfondimenti: |