Queste due discipline, nonostante l’etimologia in comune (oikos=dimora), hanno normalmente obiettivi divergenti. Un’eccezione alla regola? Le strutture di legno, che offrono soluzioni costruttive sicure e competitive, con un impatto ambientale molto limitato [1]. Nell’ambito della Direttiva 89/106/CEE “Prodotti
da Costruzione”, una serie di norme tecniche (circa 200 quelle
relative a legno e derivati) fanno da supporto alle 4 “norme armonizzate” che
sono la base per il marchio CE dei prodotti a base di legno (EN 13168
per gli isolanti, EN 13986 per i pannelli, EN 14080 per il legno lamellare,
EN 14081 per il legno massiccio), e gli Eurocodici offrono al progettista
di strutture in legno un supporto completo e ben articolato. Oggi, in Europa, si costruiscono ponti in legno fino a 180 m di luce libera ed edifici residenziali fino a 7 piani. La finitura può essere realizzata con altri materiali (mattone, intonaco, pietra). Maggiore facilità delle opere di adeguamento e manutenzione sono caratteristiche tipiche, grazie alla modularità delle strutture di legno ed alle lavorazioni a secco. Con il risultato che costruire in legno è conveniente. Di seguito (da www.woodmags.com e www.innovawood.com)
alcune immagini di edilizia sostenibile con strutture di legno, per diversi
climi e con vario grado di prefabbricazione.
Nelle foto seguenti (del Prof. Natterer, www.iez-natterer.de), altri esempi di strutture di legno realizzate con risorse legnose locali, caratterizzate da un ottimo rapporto costo/prestazioni ed un inserimento ambientale di elevata qualità.
Per approfondimenti: |